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il primo magazine sulla sostenibilità applicata

 
La qualità dell'aria in ambiente chiuso è fortemente responsabile del funzionamento del nostro organismo e delle nostre reazioni, ed è compromessa da una numerosa serie di elementi che sono controllabili con una buona progettazione degli spazi in cui viviamo.
 
Il 90% della nostra vita trascorre in un ambiente chiuso e l'aria che respiriamo in ambiente chiuso è in media da due a tre volte peggiore di quella che c'è all'esterno.

Gran parte delle sostanze a noi nocive sono emesse dai materiali presenti negli spazi indoor, e il fatto che siano a norma non significa che siano pienamente sostenibili. 

È opportuno dunque elevare il livello di attenzione sulle nuove opzioni presenti sul mercato per aumentare il livello di sostenibilità anche dei retail, che rappresentano il 30% degli spazi in cui abitualmente ci muoviamo e passiamo il nostro tempo.

Il primo obiettivo da porsi per andare nella direzione della sostenibilità in uno spazio di vendita è superare la dipendenza dal petrolio e dai maggiori inquinanti.

Il petrolio è una materia prima presente quasi ovunque con i propri derivati (si pensi a tutte le materie plastiche), e soprattutto nel 90% dei materiali da costruzione e da interni.

È opportuno dunque cercarne e riconoscerne la presenza per poterla evitare, ricorrendo alle numerose alternative possibili.

Moltissime sono infatti le alternative possibili: dalla scelta di materiali naturali, al controllo dei campi magnetici prodotti dai materiali stessi, fino alla automazione dello shop inserita appositamente per monitorarne le emissioni nocive al fine di renderne più salubre l’aria indoor. 

Tutto questo passa dalla volontà di chi definisce il Concept, di abbracciare una nuova filosofia in riferimento allo shop come luogo di esperienza positiva, cosa che si tramuta sempre in una performance di vendita ottimale.

La qualità dell'aria in ambiente chiuso è fortemente responsabile del funzionamento del nostro organismo e delle nostre reazioni, ed è compromessa da una numerosa serie di elementi che sono controllabili con una buona progettazione degli spazi in cui viviamo.

 

Il 90% della nostra vita trascorre in un ambiente chiuso e l'aria che respiriamo in ambiente chiuso è in media da due a tre volte peggiore di quella che c'è all'esterno.

Gran parte delle sostanze a noi nocive sono emesse dai materiali presenti negli spazi indoor, e il fatto che siano a norma non significa che siano pienamente sostenibili.

È opportuno dunque elevare il livello di attenzione sulle nuove opzioni presenti sul mercato per aumentare il livello di sostenibilità anche dei retail, che rappresentano il 30% degli spazi in cui abitualmente ci muoviamo e passiamo il nostro tempo.

Il primo obiettivo da porsi per andare nella direzione della sostenibilità in uno spazio di vendita è superare la dipendenza dal petrolio e dai maggiori inquinanti.

Il petrolio è una materia prima presente quasi ovunque con i propri derivati (si pensi a tutte le materie plastiche), e soprattutto nel 90% dei materiali da costruzione e da interni.

È opportuno dunque cercarne e riconoscerne la presenza per poterla evitare, ricorrendo alle numerose alternative possibili.

Moltissime sono infatti le alternative possibili: dalla scelta di materiali naturali, al controllo dei campi magnetici prodotti dai materiali stessi, fino alla automazione dello shop inserita appositamente per monitorarne le emissioni nocive al fine di renderne più salubre l’aria indoor. 

Tutto questo passa dalla volontà di chi definisce il Concept, di abbracciare una nuova filosofia in riferimento allo shop come luogo di esperienza positiva, cosa che si tramuta sempre in una performance di vendita ottimale.

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Dalla chiocciola al green building


Architettura Sostenibile


di Isabella Goldmann
e Antonella Cicalò

Un libro a cura di

MeglioPossibile


per conoscere e riconoscere l'architettura del futuro

Edizioni FAG Milano

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