L'idea di progetto del resort si ispira direttamente al modello tipico della Medina, dove tradizionalmente gli spazi comuni corrispondono al giardino posto nel cuore della casa.
Per il restauro è stata data grande attenzione alla scelta dei materiali, che sono naturali, ecologici, e, soprattutto, tipici della tradizione siciliana: muri in pietra, tetti di canna e pavimenti policromi di pietra e cotto.
I tetti sono stati ricostruiti con tecniche tradizionali utilizzando bambù locale, travi in legno, sughero naturale e coppi di cotto. L'intonaco è invece a base di ossidi colorati naturali e calce mentre i pavimenti sono stati realizzati con materiali riciclati come la pietra di Modica, la pietra pece, le tegole in cemento e le piastrelle di ceramica smaltata.
Tutte le pareti portanti poi sono state conservate in stile tradizionale, intervenendo solo se necessario con il consolidamento strutturale e la sostituzione di parti, sempre utilizzando la pietra locale per un risultato ecologico e biocompatibile.
Il restauro, che ha egregiamente rispettato le preesistenze, si completa negli interni arredati con semplicità e buon gusto, caratterizzati da complementi che raccontano la "sicilianità" del luogo e la sua tradizione.
Potremmo dire che in questo progetto il vecchio risplenda sul nuovo, perché non si percepiscono intrusioni di tecnologie o sistemi innovativi, nonostante siano presenti: il sistema domotico, per esempio, che consente di controllare tutta la produzione e i consumi di energia del complesso, è ben nascosto nelle pareti di roccia per non disturbare l'effetto ben riuscito del "c'era una volta".
E' la rappresentazione dello slowliving per godersi un'oasi di tranquillità in modo tradizionale, ecologico e biocompatibile, lasciandosi alle spalle i soliti ritmi quotidiani della città.